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22/12/2011

Strumenti derivati 

Interrogazione del 27.10.2011 sugli strumenti derivati usati dall'Amministrazione Comunale e contestuale richiesta atti amministrativi ai sensi dell'art. 43 del D.lgs/vo 18 .agosto 2000 n. 267  a firma del gruppo PD Marcello Frattallone e Maurizio Lombardo.


Negli ultimi anni, il ricorso a strumenti derivati da parte degli enti locali - in particolare, swap sui tassi di interesse e strumenti strutturati - ha raggiunto livelli significativi. Secondo fonti ufficiali, gli enti locali hanno un'esposizione da strumenti derivati verso istituti di credito per circa 40 miliardi di euro, pari al 36 per cento dello stock di debito totale. Operazioni sugli strumenti derivati sono state effettuate da 18 Regioni (90 per cento), 58 provìnce (54 per cento), 54 capoluoghi di provincia (50 per cento) e circa 700 comuni (8,6 per cento). Tuttavia, l'incompletezza dei dati ufficiali fa ritenere che la diffusione possa essere molto maggiore, soprattutto fra i comuni di piccole e medie dimensioni: sulla base di indagini campionarie effettuate in alcune Regioni, si può ritenere che i comuni di piccole dimensioni coinvolti siano almeno Smila. Le perdite, derivanti dall'andamento dei tassi di interesse, sono stimate in circa 6-8 miliardi di euro. L'elevato rischio per gli enti locali ha portato, nella legge Finanziaria per il 2009, al divieto di stipulare nuove operazioni, fino all'entrata in vigore di un Regolamento da emanare a cura del ministero dell'Economia e comunque per il periodo di un anno.
La possibilità per gli enti locali di sottoscrivere strumenti derivati era stati introdotta dalla legge Finanziaria per il 2002, per favorire operazioni di ristrutturazione del debito, volte a ridurne il costo. Da allora, l'uso di strumenti derivati si è esteso non solo agli swap sui tassi di interesse, ma anche a diverse forme di opzione sul debito (cap, floor, collar) che hanno la finalità di porre tetti inferiori o superiori al costo del debito), fino a operazioni più strutturate e azzardate, i cosiddetti credit default swap. Cosa ha determinato l'attuale situazione di difficoltà? In primo luogo, le amministrazioni pubbliche non sempre dispongono dì professionalità adeguate per effettuare operazioni finanziarie sofisticate; la valutazione della strutturazione di'un'operazione, il calcolo del marking to market dello swap, l'analisi delle clausole contrattuali, degli eventuali costi impliciti e dei rischi associati richiede competenze difficilmente presenti all'interno degli enti locali. Inoltre, i funzionari pubblici tendono a ritenere che l'operazione si esaurisca con la firma del contratto, trascurando l'importanza di un monitoraggio continuo dell'andamento dei tassi e le opportunità di rinegoziazione delle operazioni stesse. Considerato che lo swap è un contratto a somma zero, cioè la perdita di un contraente è compensata dal guadagno dell'altro, nel rapporto con gli istituti di credito un'amministrazione pubblica si trova in una posizione di svantaggio.
A fronte di queste difficoltà, gli enti locali tendono a rivolgersi a un advisor, tipicamente un intermediario finanziario. Questo fenomeno amplifica i rischi dell'operazione, in quanto spesso l'advisor assume direttamente oppure, più spesso, attraverso un istituto controllato anche la posizione di controparte con cui l'ente stipula il contratto, generando così una situazione pericolosa di conflitto di interessi.
Negli enti locali si è riscontrata un'eccessiva fiducia verso gli istituti di credito, alcuni dei quali hanno adottato comportamenti opportunistici, sfruttando a proprio vantaggio l'asimmetria di competenze."
 
PREMESSO
• Che in esecuzione della deliberazione della G.M. n. 169 del 10/06/2003, esecutiva ai sensi di Legge è stato sottoscritto un contratto per operazioni su strumenti finanziari derivati "interest rate swap",  con la Banca Nazionale del Lavoro, per la ristrutturazione del debito del Comune di San Cataldo;
• Che il contratto sottoscritto decorre dal 2003 e scadrà nel 2013;
• Che in esecuzione delle clausole contrattuali, in particolare dell'ari 5, in relazione all'andamento dell'euribor, il Comune può essere periodicamente creditore o debitore rispetto al mercato dove intervengono gli operatori finanziari;
TENUTO CONTO
• Che già con delibera di C.C. Numero 160 del 28-11-2008 è stato riconosciuto un debito fuori bilancio scaturente dal contratto di "Interest rate swap"
• che a causa di un andamento sfavorevole dell'euribor, il Comune di San Cataldo è risultato debitore di una somma complessiva pari a € 44.887,82 con la Banca nazionale del lavoro
CONSIDERATA
La impossibilità da parte dei revisori dei conti di esprimersi a riguardo e le riserve dichiarate vista la carenza documentale allegata alla proposta di bilancio presentata aICC in data 31.08.2011.
INTERROGANO L'AMMINISTRAZIONE E SE NE CHIEDONO ATTI ai sensi dell'alt 43 e. 2 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267
1. quali e quante sono le operazioni del genere sopra descritte ad oggi intraprese dall'Amministrazione,
(se ne richiede produzione in copia dei contratti stipulati).
2. a quanto ammonta il debito contratto
3. a quanto ammonti il valore economico (utile o perdita) delle operazioni di che trattasi,
4. Con quali Istituti di credito sono state poste in essere e come tali Istituti sono stati scelti;
5. come sono stati individuati gli advisor e quali sono;
6. Quali effetti ha prodotto ad oggi  sulle casse Comunali  lo strumento derivato evidenziando
l'ammontare di quanto incassato ed il costo attuale dell'operazione, nonché prospettando la
quantificazione delle perdite in termini contabili e in relazione alla ridotta capacità di spesa
dell'Ente in seguito al debito contratto.
Si chiede inoltre di sapere, in ordine alle modalità di contabilizzazione:
• se, come consigliato dalla migliore tecnica contabile, sono stati contabilizzati solo i differenziali,
se di valore positivo, come entrate extra-tributarie e, se di valore negativo, come "Interessi
passivi e oneri finanziari diversi".

Risponde all'interrogazione l’Assessore al Bilancio Prof. Filippo Vullo .

Con riferimento all’interrogazione consiliare in oggetto, si rappresenta quanto segue:

1- L'operazione su strumenti derivati intraprese dall' Amministrazione ad oggi è solo una:
 l' "INTEREST RATE SWAP";

2- Il valore nozionale è di € 2.620.848,47;

3- Il valore economico al 31.12.2010 delle operazioni derivanti dal contratto swap , chiude con un saldo positivo di €. 13.763,36;

4- L'Istituto di credito con il quale è stato sottoscritto il contratto è la Banca Nazionale del Lavoro;

5- Il Gruppo Banca Nazionale del Lavoro, presente in tutto il territorio nazionale e su tutte le province siciliane, ha maturato una significativa esperienza nel settore della finanza derivata ed ha concluso numerose operazioni della specie con Enti Locali ed ha formulato a questa Amministrazione lo proposta di ristrutturazione del debito, che è stata accolta con lo deliberazione G.C. n. 169/2003;

6-: I flussi di cassa sono stati determinati di anno in anno nel modo seguente:

 anno 2003  €  30.000,00
anno 2003        3.822,65
anno 2004        5.780,23 
anno 2005                     4.478,48
anno 2006                     4.044,98
anno 2007                     2.994,75
anno 2008                 - 44.887,82
anno 2009                     3.711,62 
anno 2010        3.818,47___
                                 € 13.763,36                                  
 Circa le modalità di contabilizzazione dei differenziali, gli stessi sono stati contabilizzati per  come segue:
- le risorse introitate sono accertate al titolo 30 .
- per i pagamenti lo spesa è stata imputata al titolo 10 Intervento 6.

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